Crediamo che la costruzione di una nuova società debba fondarsi sull’equilibrio di tutte le forze che in essa agiscono. Il benessere delle persone, la cura
dell’ambiente e lo sviluppo economico devono godere di uguale importanza, cura e rispetto.
L’attuale equilibrio è l’equilibrio del più forte sul più debole. oltre che ad essere terribilmente ingiusto, non potrà reggere” (cit. don Oreste Benzi)

Dal manifesto dei Giovani APG23 verso Assisi 2020 “Economy of Francesco”

APRIAMO IL CUORE ALLA BEATITUDINE

“Beati i miti, perché avranno in eredità la terra” (Mt 5,5)

Vieni Spirito Santo, donaci il coraggio di osare, di cercare nuove strade per custodire il benessere di ogni persona, la cura del creato e lo sviluppo economico di ogni paese, per sradicare dal nostro cuore la logica del più forte.

APRIAMO LE ORECCHIE ALLA PAROLA

Dal Vangelo secondo Matteo (18,23-35)

A proposito, il regno dei cieli è simile a un re che volle fare i conti con i suoi servi. Incominciati i conti, gli fu presentato uno che gli era debitore di diecimila talenti. Non avendo però costui il denaro da restituire, il padrone ordinò che fosse venduto lui con la moglie, con i figli e con quanto possedeva, e saldasse così il debito. Allora quel servo, gettatosi a terra, lo supplicava: Signore, abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa. Impietositosi del servo, il padrone lo lasciò andare e gli condonò il debito. Appena uscito, quel servo trovò un altro servo come lui che gli doveva cento denari e, afferratolo, lo soffocava e diceva: Paga quel che devi! Il suo compagno, gettatosi a terra, lo supplicava dicendo: Abbi pazienza con me e ti rifonderò il debito. Ma egli non volle esaudirlo, andò e lo fece gettare in carcere, fino a che non avesse pagato il debito.
Visto quel che accadeva, gli altri servi furono addolorati e andarono a riferire al loro padrone tutto l’accaduto. Allora il padrone fece chiamare quell’uomo e gli disse: Servo malvagio, io ti ho condonato tutto il debito perché mi hai pregato. Non dovevi forse anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te? E, sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finché non gli avesse restituito tutto il dovuto. Così anche il mio Padre celeste farà a ciascuno di voi, se non perdonerete di cuore al vostro fratello».

APRIAMO LA MENTE ALLA VITA

Questa è la sintesi dell’essere umano: la realtà di un cuore che cerca Dio impastata con la carne che segue altre logiche! Io sbaglio è quando rinneghiamo una delle due parti valorizzando l’altra; noi invece siamo una cosa sola, e l’armonia tra i due opposti é il compimento di ciò che siamo! Siamo infinito in un po’ di creta, abbiamo il cuore di Dio in un corpo umano, il tutto nel limite! Per questo nessuno deve essere ridotto al suo limite, nessuno definito in una categoria; l’essere umano è amato da Dio ed é costato il sangue di Cristo! Questo è ciò che mette in equilibrio le nostre due anime: ammettere di essere fango impastato di cielo; credere all’amore che Dio ha per noi!

(don Adamo D’Affri)


APRIAMO LE MANI AL PADRE
Cosa chiediamo oggi, cosa ci fa crescere in quella mitezza che non schiaccia, ma da ascolto ai più piccoli, ai deboli, ai senza voce, agli ultimi ?

APRIAMO LA BOCCA PER RINGRAZIARE

dal Salmo 113
Lodate, servi del Signore,
lodate il nome del Signore.
Sia benedetto il nome del Signore,
da ora e per sempre.
Dal sorgere del sole al suo tramonto
sia lodato il nome del Signore.

Chi è come il Signore, nostro Dio,
che siede nell’alto
e si china a guardare
sui cieli e sulla terra?

Solleva dalla polvere il debole,
dall’immondizia rialza il povero,
per farlo sedere tra i prìncipi,
tra i prìncipi del suo popolo.
Fa abitare nella casa la sterile,
come madre gioiosa di figli.
Alleluia!