Crediamo che tutti debbano impegnarsi concretamente per realizzare una nuova società, nella consapevolezza che ogni azione e ogni decisione hanno una ricaduta a livello globale.
Ciò è possibile solo se ciascuno si considera custode delle altre persone così come del mondo che ci circonda.
“Dobbiamo impegnarci nella creazione della giustizia, ciascuno per la sua piccola parte, in tutte le attività quotidiane” (cit. don Oreste Benzi)

Dal manifesto dei Giovani APG23 verso Assisi 2020 “Economy of Francesco”

APRIAMO IL CUORE ALLA BEATITUDINE
“Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città collocata sopra un monte, né si accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa” (Mt 5,14-15)
Vieni Spirito Santo, donaci la consapevolezza di essere luce capace di illuminare questo mondo !

APRIAMO LE ORECCHIE ALLA PAROLA

Dal Libro della Genesi (4,2-9)

Ora Abele era pastore di greggi e Caino lavoratore del suolo. Dopo un certo tempo, Caino offrì frutti del suolo in sacrificio al Signore; anche Abele offrì primogeniti del suo gregge e il loro grasso.

Il Signore gradì Abele e la sua offerta, ma non gradì Caino e la sua offerta. Caino ne fu molto irritato e il suo volto era abbattuto.

Il Signore disse allora a Caino: «Perché sei irritato e perché è abbattuto il tuo volto? Se agisci bene, non dovrai forse tenerlo alto? Ma se non agisci bene, il peccato è accovacciato alla tua porta; verso di te è il suo istinto, ma tu dominalo».

Caino disse al fratello Abele: «Andiamo in campagna!». Mentre erano in campagna, Caino alzò la mano contro il fratello Abele e lo uccise. Allora il Signore disse a Caino: «Dov’è Abele, tuo fratello?». Egli rispose: «Non lo so. Sono forse il custode di mio fratello?». 

APRIAMO LA MENTE ALLA VITA

Afferma Papa Francesco: «Proprio in questo caos è quando Dio chiede alla coscienza dell’uomo: “Dov’è Abele tuo fratello?”. E Caino risponde: “Non lo so. Sono forse io il custode di mio fratello?” (Gen 4,9).

Anche a noi è rivolta questa domanda e anche a noi farà bene chiederci: Sono forse io il custode di mio fratello? Sì, tu sei custode di tuo fratello! Essere persona umana significa essere custodi gli uni degli altri! E invece, quando si rompe l’armonia, succede una metamorfosi: il fratello da custodire e da amare diventa l’avversario da combattere, da sopprimere. Quanta violenza viene da quel momento, quanti conflitti, quante guerre hanno segnato la nostra storia! Basta vedere la sofferenza di tanti fratelli e sorelle. Non si tratta di qualcosa di congiunturale, ma questa è la verità: in ogni violenza e in ogni guerra noi facciamo rinascere Caino. Noi tutti! E anche oggi continuiamo questa storia di scontro tra i fratelli, anche oggi alziamo la mano contro chi è nostro fratello, ci lasciamo guidare dagli idoli, dall’egoismo, dai nostri interessi; e questo atteggiamento va avanti, la nostra coscienza si è addormentata, abbiamo reso più sottili le nostre ragioni per giustificarci… come se fosse una cosa normale, continuiamo a seminare distruzione, dolore, morte! La violenza, la guerra portano solo morte, parlano di morte! La violenza e la guerra hanno il linguaggio della morte!».

(Papa Francesco, dal discorso alla Veglia di preghiera per la Pace, San Pietro, 7.09.2013)

APRIAMO LE MANI AL PADRE
Cosa chiediamo oggi, cosa ci può svegliare, cosa ci ci può dare il coraggio di fare “luce a tutti quelli che sono nella casa” ?

APRIAMO LA BOCCA PER RINGRAZIARE
dal Salmo 102
Benedici il Signore, anima mia !
quanto è in me benedica il suo santo nome.
Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tanti suoi benefici.
Egli perdona tutte le tue colpe,
guarisce tutte le tue malattie;
salva dalla fossa la tua vita,
ti corona di grazia e di misericordia;
egli sazia di beni i tuoi giorni
e tu rinnovi come aquila la tua giovinezza.
Benedici il Signore, anima mia!