Crediamo che solo mettendo le proprie qualità al servizio del bene comune ciascuna persona possa raggiungere la piena realizzazione psicologica, sociale e spirituale. La felicità passa attraverso la relazione autentica e continua con se stessi, gli altri e Dio.
“È solo condividendo le tue qualità che puoi realizzare a pieno la tua identità e quindi essere nella felicità” (cit. don Oreste Benzi)

Dal manifesto dei Giovani APG23 verso Assisi 2020 “Economy of Francesco”

APRIAMO IL CUORE ALLA BEATITUDINE

 “Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati” (Mt 5,4)

Vieni Spirito Santo, donaci il gusto di condividere le nostre qualità per sperimentare la pienezza di scoprirci dono !

APRIAMO LE ORECCHIE ALLA PAROLA

Dal Vangelo di Luca (19,1-10)

Entrato in Gerico, attraversava la città. Ed ecco un uomo di nome Zaccheo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere quale fosse Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, poiché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per poterlo vedere, salì su un sicomoro, poiché doveva passare di là. Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: “Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua”. In fretta scese e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: “E’ andato ad alloggiare da un peccatore!”. Ma Zaccheo, alzatosi, disse al Signore: “Ecco, Signore, io do la metà dei miei beni ai poveri; e se ho frodato qualcuno, restituisco quattro volte tanto”. Gesù gli rispose: “Oggi la salvezza è entrata in questa casa, perché anch’egli è figlio di Abramo; il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto”.

APRIAMO LA MENTE ALLA VITA

Questo Vangelo propone il bellissimo incontro tra Gesù e Zaccheo. È tutto un gioco di movimenti e di sguardi, molto coinvolgente, ma ciò che è forte é il cambiamento di Zaccheo! Davanti al Signore che chiede di entrare in casa sua a condividere con lui, in Zaccheo emerge una nuova coscienza. Parla di mettere mano ai suoi beni, di restituire, e poi aggiunge quel “se”… “se ho rubato”. Il cammino col Signore ci rivela solo un po’ alla volta  tutte le nostre ipocrisie e miserie. Rimanere in quell’amicizia, apre ad un nuovo sentire, un nuovo modo di intendere e di scegliere. Una nuova logica prende dimora in noi, quella dell’amore, del dono di sé, della condivisione: è Dio che si fa carne ancora una volta : gioisci!

don Adamo D’Affri

APRIAMO LE MANI AL PADRE

Cosa chiediamo oggi, cosa consola il pianto di si chiude in sé stesso, cosa ci apre alla vita piena ?

APRIAMO LA BOCCA PER RINGRAZIARE

dal Salmo 139
Signore, tu mi scruti e mi conosci,
tu conosci quando mi siedo e quando mi alzo,
intendi da lontano i miei pensieri,
osservi il mio cammino e il mio riposo,
ti sono note tutte le mie vie.

La mia parola non è ancora sulla lingua
ed ecco, Signore, già la conosci tutta.
Alle spalle e di fronte mi circondi
e poni su di me la tua mano.

Sei tu che hai formato i miei reni
e mi hai tessuto nel grembo di mia madre.
Io ti rendo grazie:
hai fatto di me una meraviglia stupenda;
meravigliose sono le tue opere,
le riconosce pienamente l’anima mia.

Quanto profondi per me i tuoi pensieri,
quanto grande il loro numero, o Dio!
Se volessi contarli, sono più della sabbia.

Scrutami, o Dio, e conosci il mio cuore,
provami e conosci i miei pensieri;
vedi se percorro una via di dolore
e guidami per una via di eternità.