The Green Diary
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Quello che stai virtualmente sfogliando è un vero e proprio diario, fatto di spunti di riflessione, meditazione, per meglio valutare ed agire, ma è anche un documento aperto che può essere arricchito dai tuoi contributi, proprio come si scrive sul proprio diario.
Certo non sarà un diario segreto, ma certe cose è bello condividerle e più siamo meglio è. 

Quest’anno il diario che ogni anno accompagna i campi estivi si chiama “The Green Diary” e nasce dalle parole che cinque anni fa Papa Francesco nell’enciclica Laudato Si’ ci consegnava: “Il grido della terra e dei poveri non può più aspettare”.

Con questo spirito la Comunità Papa Giovanni XXIII si sta impegnando, con urgenza e passione, nel cercare di ascoltare, osservare e agire secondo le logiche di una ecologia integrale. Sono nati diversi mondi vitali e percorsi ispirati a questi principi e “The Green Diary” va ad aggiungersi a questa tensione educativa e di azione.

LE PAROLE GREEN

Il Green Diary affronta il tema dell’ecologia secondo dieci parole chiave scelte da giovani della Comunità invitati da Papa Francesco ad Assisi per Economy of Francesco 2020:
responsabilità, sostenibilità, felicità, gratuità, famiglia, educazione, ricchezza, lavoro, giustizia, pace.
  • Responsabilità
  • sostenibilità
  • Felicità
  • Gratuità
  • famiglia
  • Educazione
  • Ricchezza
  • Lavoro
  • Giustizia
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“Tutto è collegato, e questo ci invita a maturare una spiritualità della solidarietà globale…” (da LS. 240)


Il percorso dentro questi 10 approfondimenti lo puoi creare tu.
Puoi utilizzarlo come una cassetta degli attrezzi per crescere nella consapevolezza ecologica e trarne semplici suggerimenti.
Una mappa dove decidi tu dove fermarti, dove lasciare un tuo segno, dove arricchire il percorso, dove eventualmente saltare, dove dirigerti, come agire.

LA CASSETTA DEGLI ATTREZZI

Il diario contiene tanti spunti di riflessione, preghiera, meditazione, ma anche di azione: la nostra cassetta degli attrezzi per approfondire le dieci parole chiave e metterti in gioco concretamente!

Buon cammino!

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  • Testimonianze di oggi
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Puoi lasciare un segno su questo diario con contenuti tuoi o segnalando contenuti interessanti. Compila il form qui sotto e arricchiamo insieme questo percorso che vede al centro la cura e l’accompagnamento dell’uomo e del creato, insieme. Grazie del tuo contributo!

  • Trascina i file qui oppure
    Dimensione max del file: 128 MB, Numero max di file: 5.

    È ovvio che tutto è per tutti

    È ovvio che tutto è per tutti: la luce e il calore del sole, il mare e l’acqua, le ricchezze del sottosuolo e ciò che produce la terra.
    A nessuno è lecito appropriarsene. A tutti è fatto obbligo di produrre e distribuire. La corsa dei popoli e dei singoli ad appropriarsi del di più del necessario, è guerra spietata, tanto più feroce, quanto più coperta da mille ipocrisie.

    I santi sono coloro che hanno capito e diventano i profeti della gratuità e dell’onestà.
    Il problema della pace è un problema di onestà, di giustizia e di amore. “Che cosa hai tu che non ti sia dato?”. Non si tratta di espropriare qualcuno ma di giustizia, perché chi ha avuto molto non ne abbia di troppo e chi ha avuto poco non ne abbia a mancare (cfr. 2Cor 8,14).
    Grande è stata la conquista dei primi cristiani, nessuno riteneva proprio ciò che possedeva, ma fra loro era tutto in comune, e ognuno prendeva secondo il suo bisogno (cfr. At 2 e 4).

    La loro gioia proveniva dal fatto che tutti avevano il necessario secondo il bisogno reale. Questa è stata una svolta nuova nella storia.  E’ possibile, oggi, riprendere e attuare quella svolta rivoluzionaria? Sì! E’ necessario però arrivare gradualmente a un governo mondiale che programmi la distribuzione dei beni di Dio a tutti, partendo dai bisogni reali essenziali e necessari e che dia la possibilità di lavorare a tutti secondo le originalità di ognuno.
    Il primo passo da compiere, è aprire l’accesso al sapere e alle tecnologie più avanzate a tutti.
    Sorgente di questa nuova concezione universale è la dottrina sociale della Chiesa.

    Don Oreste Benzi,
    fondatore della Comunità Papa Giovanni XXIII

    (dalla lettera trimestrale n. 39 del 15-05-2004)

    È ovvio che tutto è per tutti

    Don Oreste Benzi fondatore della Comunità Papa Giovanni XXIII

    È ovvio che tutto è per tutti: la luce e il calore del sole, il mare e l’acqua, le ricchezze del sottosuolo e ciò che produce la terra.
    A nessuno è lecito appropriarsene. A tutti è fatto obbligo di produrre e distribuire.La corsa dei popoli e dei singoli ad appropriarsi del di più del necessario, è guerra spietata, tanto più feroce, quanto più coperta da mille ipocrisie.
    I santi sono coloro che hanno capito e diventano i profeti della gratuità e dell’onestà.

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    Il problema della pace è un problema di onestà, di giustizia e di amore. “Che cosa hai tu che non ti sia dato?”.
    Non si tratta di espropriare qualcuno ma di giustizia, perché chi ha avuto molto non ne abbia di troppo e chi ha avuto poco non ne abbia a mancare (cfr. 2Cor 8,14).
    Grande è stata la conquista dei primi cristiani, nessuno riteneva proprio ciò che possedeva, ma fra loro era tutto in comune, e ognuno prendeva secondo il suo bisogno (cfr. At 2 e 4).
    La loro gioia proveniva dal fatto che tutti avevano il necessario secondo il bisogno reale.
    Questa è stata una svolta nuova nella storia. E’ possibile, oggi, riprendere e attuare quella svolta rivoluzionaria? Sì!
    E’ necessario però arrivare gradualmente a un governo mondiale che programmi la distribuzione dei beni di Dio a tutti, partendo dai bisogni reali essenziali e necessari e che dia la possibilità di lavorare a tutti secondo le originalità di ognuno.
    Il primo passo da compiere, è aprire l’accesso al sapere e alle tecnologie più avanzate a tutti.
    Sorgente di questa nuova concezione universale è la dottrina sociale della Chiesa.

    (Dalla lettera trimestrale n. 39 del 15-05-2004)

    Chi prima capisce, prima è responsabile, custode della Terra

    E’ tutto un bene che il buon Dio ci ha dato per condividere, perché sia di tutti, perché la gioia sia di tutti, ma perché la gioia sia di tutti dobbiamo essere responsabili.


    Se siamo custodi della Terra siamo anche molto rispettosi e attenti al grido dei poveri.

    Giovanni Paolo Ramonda, Responsabile generale della Comunità Papa Giovanni XXIII

    Chi prima capisce, prima è responsabile, custode della Terra

    Giovanni Paolo Ramonda, Responsabile generale della Comunità Papa Giovanni XXIII

    E’ tutto un bene che il buon Dio ci ha dato per condividere, perché sia di tutti, perché la gioia sia di tutti, ma perché la gioia sia di tutti dobbiamo essere responsabili.


    Se siamo custodi della Terra siamo anche molto rispettosi e attenti al grido dei poveri.

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