Crediamo che l’ambiente familiare sia il luogo dove potersi sentire accolti, protetti e valorizzati. La spinta a mettere la propria vita insieme a quella degli altri è radicata nel legame di fratellanza e solidarietà che unisce le persone e che deriva dalla consapevolezza di essere figli dello stesso Dio.

“La condivisione ci fa saldare la nostra vita a quella degli ultimi, per farli diventare protagonisti della costruzione di una nuova società” (cit. don Oreste Benzi)

Dal manifesto dei Giovani APG23 verso Assisi 2020 “Economy of Francesco”

APRIAMO IL CUORE ALLA BEATITUDINE

“Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia” (Mt 5,7)

Vieni Spirito Santo, donaci  lo stupore di riconoscerci fratelli!

APRIAMO LE ORECCHIE ALLA PAROLA

Dal Vangelo secondo Matteo (12,46-50)

Mentre egli parlava ancora alla folla, sua madre e i suoi fratelli, stando fuori in disparte, cercavano di parlargli. Qualcuno gli disse: «Ecco di fuori tua madre e i tuoi fratelli che vogliono parlarti». Ed egli, rispondendo a chi lo informava, disse: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». Poi stendendo la mano verso i suoi discepoli disse: «Ecco mia madre ed ecco i miei fratelli; perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, questi è per me fratello, sorella e madre».

APRIAMO LA MENTE ALLA VITA
“Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?” mi chiede il Vangelo. Gesù come sempre include, non esclude. Non è una scelta : chi amo e chi no. È un allargare il cuore: se siamo figli dello stesso Padre, allora abbiamo tanti fratelli e tante sorelle.
È scrutare il cuore: chi mi porto dentro?
Non ci siamo scelti ma il Signore ci affida gli uni agli altri.
Chiamati a fare famiglia, senza idealismi ma con il desiderio grande di amarci.
Perdonare, ripartire, cercare il bello nell’altro. Questi sono i verbi che siamo chiamati a
coniugare. Questa è la volontà del Padre nei cieli.

diacono Pierpaolo Flesia

APRIAMO LE MANI AL PADRE
Padre buono, aiutaci a vedere dove ci sentiamo superiori agli altri, dove nascono le nostre pretese e chiusure, cosa ci fa prendere distanze e difese. Cosa ci può dare la libertà di perdonarci ed accoglierci a vicenda?

APRIAMO LA BOCCA PER RINGRAZIARE
dal Salmo 102

Benedici il Signore, anima mia,
quanto è in me benedica il suo santo nome.
Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tutti i suoi benefici.

Egli perdona tutte le tue colpe,
guarisce tutte le tue infermità,
salva dalla fossa la tua vita,
ti circonda di bontà e misericordia,
sazia di beni la tua vecchiaia,
si rinnova come aquila la tua giovinezza.

Misericordioso e pietoso è il Signore,
lento all’ira e grande nell’amore.
Non è in lite per sempre,
non rimane adirato in eterno.
Non ci tratta secondo i nostri peccati
e non ci ripaga secondo le nostre colpe.

Perché quanto il cielo è alto sulla terra,
così la sua misericordia è potente su quelli che lo temono;
quanto dista l’oriente dall’occidente,
così egli allontana da noi le nostre colpe.

Come è tenero un padre verso i figli,
così il Signore è tenero verso quelli che lo temono,
perché egli sa bene di che siamo plasmati,
ricorda che noi siamo polvere.

Ma l’amore del Signore è da sempre,
per sempre su quelli che lo temono,
Benedici il Signore, anima mia.