Crediamo che ciascuno vada supportato nell’individuare ed esprimere a pieno la propria unicità e le proprie qualità, indipendentemente dalla propria condizione psicofisica. In questo modo si crea la condizione perché ciascuno possa contribuire attivamente alla costruzione del bene comune.
“Ogni uomo è un dono, ogni individuo è complementare, ogni diversità è ricchezza da mettere insieme” (cit. don Oreste Benzi)
Dal manifesto dei Giovani APG23 verso Assisi 2020 “Economy of Francesco”
PREGHIERA
APRIAMO IL CUORE ALLA BEATITUDINE
“Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio” (Mt 5,8)
Vieni Spirito Santo, facci riconoscere e valorizzare i doni di ogni fratello!
APRIAMO LE ORECCHIE ALLA PAROLA
Dal Vangelo secondo Matteo (13,3b-9)
E disse: «Ecco, il seminatore uscì a seminare. E mentre seminava una parte del seme cadde sulla strada e vennero gli uccelli e la divorarono. Un’altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c’era molta terra; subito germogliò, perché il terreno non era profondo. Ma, spuntato il sole, restò bruciata e non avendo radici si seccò. Un’altra parte cadde sulle spine e le spine crebbero e la soffocarono. Un’altra parte cadde sulla terra buona e diede frutto, dove il cento, dove il sessanta, dove il trenta. Chi ha orecchi intenda».
APRIAMO LA MENTE ALLA VITA
Ecco, il seminatore uscì a seminare.
Ecco, questo ci basta.
Il Signore semina, ovunque. In terreni non adatti, non pronti.
Contro ogni logica di risultato.
Si aspetta solo che il suo popolo non sia insensibile, duro di orecchi e di cuore.
Si aspetta che il suo terreno, comunque sia, accolga con gioia il suo seme, Lui farà il resto. Diacono Pierpaolo Flesia
Noi siamo terra, e possiamo portare frutto! Certo, le quattro diverse condizioni, ci fanno scendere nella infedeltà che ci appartiene, ma rimane il fatto che possiamo essere fecondi e generare frutti di vita buona, tutti! Diventare terra buona e feconda, con la certezza di dare sempre frutti e primizie, significa diventare una unica realtà, un unico popolo, un unica famiglia! Se non riusciamo ad essere perfetti perché è impossibile e il Signore lo sa, possiamo scegliere però di essere un popolo che cammina insieme, dove la fede di uno sostiene la fede degli altri! Don Adamo D’Affri
APRIAMO LE MANI AL PADRE Cosa mi impedisce di avere un cuore puro, di entrare nello sguardo del Padre che lascia cadere il seme ovunque, perché ovunque porti il trenta, il sessanta, il cento?
APRIAMO LA BOCCA PER RINGRAZIARE dal Salmo 8
O Signore, Signore nostro,
quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra!
Voglio innalzare sopra i cieli la tua magnificenza,
con la bocca di bambini e di lattanti:
hai posto una difesa contro i tuoi avversari,
per ridurre al silenzio nemici e ribelli.
Quando vedo i tuoi cieli, opera delle tue dita,
la luna e le stelle che tu hai fissato,
che cosa è mai l’uomo perché di lui ti ricordi,
il figlio dell’uomo, perché te ne curi?
Davvero l’hai fatto poco meno di un dio,
di gloria e di onore lo hai coronato.
Gli hai dato potere sulle opere delle tue mani,
tutto hai posto sotto i suoi piedi:
tutte le greggi e gli armenti
e anche le bestie della campagna,
gli uccelli del cielo e i pesci del mare,
ogni essere che percorre le vie dei mari.
O Signore, Signore nostro,
quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra!
ENCICLICA LAUDATO SI
Paragrafi estratti dall’Enciclica Laudato Si
211 – Tuttavia, questa educazione, chiamata a creare una “cittadinanza ecologica”, a volte si limita a informare e non riesce a far maturare delle abitudini. L’esistenza di leggi e norme non è sufficiente a lungo termine per limitare i cattivi comportamenti, anche quando esista un valido controllo. Affinché la norma giuridica produca effetti rilevanti e duraturi è necessario che la maggior parte dei membri della società l’abbia accettata a partire da motivazioni adeguate, e reagisca secondo una trasformazione personale. Solamente partendo dal coltivare solide virtù è possibile la donazione di sé in un impegno ecologico. Se una persona, benché le proprie condizioni economiche le permettano di consumare e spendere di più, abitualmente si copre un po’ invece di accendere il riscaldamento, ciò suppone che abbia acquisito convinzioni e modi di sentire favorevoli alla cura dell’ambiente. È molto nobile assumere il compito di avere cura del creato con piccole azioni quotidiane, ed è meraviglioso che l’educazione sia capace di motivarle fino a dar forma ad uno stile di vita. L’educazione alla responsabilità ambientale può incoraggiare vari comportamenti che hanno un’incidenza diretta e importante nella cura per l’ambiente, come evitare l’uso di materiale plastico o di carta, ridurre il consumo di acqua, differenziare i rifiuti, cucinare solo quanto ragionevolmente si potrà mangiare, trattare con cura gli altri esseri viventi, utilizzare il trasporto pubblico o condividere un medesimo veicolo tra varie persone, piantare alberi, spegnere le luci inutili, e così via. Tutto ciò fa parte di una creatività generosa e dignitosa, che mostra il meglio dell’essere umano. Riutilizzare qualcosa invece di disfarsene rapidamente, partendo da motivazioni profonde, può essere un atto di amore che esprime la nostra dignità.
212 – Non bisogna pensare che questi sforzi non cambieranno il mondo. Tali azioni diffondono un bene nella società che sempre produce frutti al di là di quanto si possa constatare, perché provocano in seno a questa terra un bene che tende sempre a diffondersi, a volte invisibilmente. Inoltre, l’esercizio di questi comportamenti ci restituisce il senso della nostra dignità, ci conduce ad una maggiore profondità esistenziale, ci permette di sperimentare che vale la pena passare per questo mondo.
Nota: si consiglia sul tema educazione anche la lettura dei punti 19, 78, 84, 86, 105, 156, 157, 158, 196, 209, 210, 215. Clicca qui per vedere il testo integrale dell’Enciclica.
TESTIMONIANZE DI OGGI
Testimonianza Pierpaolo e Andrea Walter.
Pierpaolo Flesia (48) e Andrea (40), sposi da 20 anni. Pierpaolo è diacono permanente e lavora come maestro in una scuola elementare. Andrea è moglie, mamma e cura il grande parco e gli animali che avete visto nel video.
Insieme hanno una casafamiglia della Comunità Papa Giovanni XXIII nei Paesi Bassi dal 2008.
Salve a tutti siamo Pierpaolo e Andrea. Con le nostre figlie viviamo nei Paesi Bassi in Olanda dal 2008 e oggi vogliamo portarvi a conoscere la nostra casa.
Siamo nella campagna immersi nel verde. Insieme al nostro cane Bella siamo contenti di portarvi a conoscere la nostra casa perché pensiamo che sia parte di un progetto bello e interessante dal punto di vista educativo. Prima di tutto per noi, per la nostra famiglia, ma anche per tutte le persone che vivono qui con noi o che ci vengono a trovare.
Abbiamo la fortuna, il dono di vivere in questo posto molto bello che ci ricorda quanto il Signore sia generoso a donare alle nostre vite tanta bellezza.
La bellezza va custodita con scelte specifiche di cura del creato; per questo abbiamo installato alcuni mesi fa dei pannelli solari, un’associazione ce li ha donati. L’Olanda come tutto il centro e nord Europa è molto attenta all’ecologia, all’ambiente, al riciclo. Quindi sta investendo tanto nei pannelli solari, nella produzione dell’energia eolica, grazie al fatto che c’è molto vento in Olanda soprattutto ad ovest, nella parte del mare.
Qui con noi vivono diverse persone adulte che cercano di ricostruire la propria vita avendone smarrito il senso, per scelte sbagliate o per condizioni di vita indipendenti dalla loro volontà.
La nostra casa e il terreno circostante di giorno diventano un centro diurno non solo per i fratelli che vivono con noi ma anche per tanti altri fratelli che ci raggiungono e che non hanno bisogno di un posto dove vivere, ma solo bisogno di amici che li accompagnino, che vogliano loro bene, che possano offrire loro un luogo dove fare delle attività. Tutti abbiamo bisogno di contatto umano, di amicizia, di amore, di un luogo dove sentirci accolti, scelti, non solo fisicamente ma nel cuore.
Vi racconto la storia dei nostri asini Lucky e Wannes. Lucky è il più giovane ed è arrivato per primo. Lucky era da solo quando è arrivato ed era un po’ triste. Ci siamo guardati in giro e abbiamo trovato una fattoria che accoglie asini abbandonati e li dá in affidamento. Tra i tanti asini della fattoria ve ne era uno che soffriva, era timido e si isolava, non mangiava, era triste. Abbiamo capito subito che era quello giusto per noi e per Lucky. Così siamo diventati genitori affidatari anche di Wannes! Lo abbiamo portato qui ed in Lucky ha trovato un fratello con cui giocare e litigare anche.
Abbiamo scoperto così che anche gli asini hanno bisogno di qualcuno che faccia loro compagnia, hanno bisogno di qualcuno con cui crescere, qualcuno che li ami.
La nostra casa offre molti spazi all’aperto, oltre al prato dove vivono Lucky e Wannes, vi è una parte boschiva, due laghi ed un piccolo orto. Nel nostro giardino, vi dicevo, vengono anche persone da fuori. Collaboriamo con associazioni che sostengono persone che vivono in strada e offrono a queste persone delle attività lavorative retribuite. Una di queste attività è la manutenzione, la cura del nostro giardino e del bosco, così ogni tanto vengono a lavorare squadre di uomini che sono per lo più uomini soli, con fragilità diverse, seguiti dai servizi sociali. Nel nostro bosco c’è legna in abbondanza perchè ci sono tanti alberi così importanti per l’ambiente, per l’ossigeno, ma quando cadono giù naturalmente tagliamo la legna e la utilizziamo per scaldarci. Presto speriamo di avere anche un forno per la pizza per dare maggiore spazio alla socializzazione, alla convivialità di cui in questi paesi così freddi c’è tanto bisogno.
La bellezza del nostro terreno di cui parlavamo sopra è data anche dal fatto che il nostro terreno non è recintato e quindi spesso troviamo animali alla sera o al mattino presto che girano intorno alla nostra casa; si possono incontrare conigli, cerbiatti, volpi, scoiattoli e tanti uccelli. Nei nostri laghi dove normalmente ci sono solo piccoli pesciolini è facile incontrare anatre, oche o cigni di passaggio insieme a tante rane.
Sì, il Signore nella Sua infinita saggezza sa che senza bellezza non ci sarebbe amore!
Nostro dovere è custodire, proteggere tutto ciò che di bello Lui ci ha affidato e metterlo a
disposizione per la fraternità, per l’amicizia, per la giustizia, restituendo Amore a chi ne è stato privato.
Spero vi sia piaciuto il nostro posto e se passate da queste parte venite a trovarci, vi aspettiamo volentieri.
Un saluto da Andrea e Pierpaolo.
TESTIMONIANZE DI IERI
Estratti dal “Diario di Sandra Sabattini”
Marzo 1982
Perdono perché: […] perché non ho saputo riconoscerTi nei miei fratelli; spesso, infatti, mi son fermata davanti all’altro per quello che si presentava ai miei sensi o sentimenti, fermandomi quindi spesso davanti al muro dei miei e suoi limiti, senza riuscire ad afferrare la sua grandezza nascosta.
03/10/1982
[…] È con cuore grande che stasera Ti ringrazio per i fratelli che ho attorno, che mi stimolano a scoprirmi e a scoprirTi, per le responsabilità che mi hai aiutato a gestire, per la gioia che mi dà vederli sereni, per i problemi che mi hanno avvicinato a Te, per la pace che sento ogni volta che amo fino in fondo, ogni volta che riesco a vedere con occhi puri le bellezze delle Tue creature.
20/02/1983
[…] Siamo intransigenti sul dovere di amare. Non cediamo, non veniamo a compromessi. Ridiamo di coloro che ci parleranno di prudenza, di convenienza, di giusto equilibrio. E soprattutto crediamo nella bontà dell’uomo. Perché nel cuore di ciascuno ci sono tesori d’amore. La più grande disgrazia che ci possa capitare è di non essere utili a nessuno, è che la nostra vita non serve a niente. “Vivere è saper amare”. “Solo se sarai veramente te stesso, potrai incrinare il sistema che ti vuol soffocare”.
16/4/1983
Avere stima l’uno dell’altro, ma stima davvero, credere nelle possibilità dell’altro, amarlo quindi per quello che è e cercare di fare di tutto perché venga fuori in questo suo essere dalle maschere di cui si veste, ma soprattutto vedere nell’altro tuo fratello, vedere la sua grandezza perché in lui opera lo Spirito, quello stesso che opera in te (a volte forse anche con difficoltà). Aiutami ad essere amore.
dagli scritti di don Oreste Benzi
ALLA BASE DELL’EDUCARE
C’è una intelligenza che viene solo dall’amore. La regola fondamentale di ogni educatore è vedere quello che altri non vedono, perché si ama! Se il maestro a scuola dice a un suo alunno: “sei un somaro”, quel bambino si chiude in se stesso e rimane un “somaro”, si sente incapace, insicuro, stupido. Se un maestro dice a un alunno: “sei proprio bravo”, il bambino diventa bravo, perché è stimolato, si sente voluto bene. Dipende da quello che tu senti verso l’altro. Per cui l’altro sentendosi amato è come uno spazio aperto. E il maestro, amandolo, riempie quello spazio e riuscirà a tirare fuori tutte le sue capacità. Tutti i maestri – educatori, dovrebbero essere così. L’altro sente se gli hai fatto spazio nel tuo cuore. Relazione vuol dire dare all’altro lo spazio dentro di noi. Solo allora possiamo parlare di relazione! Altro è sentire, altro è ascoltare. Per sentire basta avere l’udito, per ascoltare bisogna amare. Noi ascoltiamo solo quelli che amiamo. Quando ti senti amato del tutto ti disarmi perché sei sicuro che l’altro ti ama (non per interesse, per comodi suoi) e senti che sei nel suo cuore. Per essere educatori bisogna mettere in gioco tutta la nostra persona. L’efficacia dell’educazione dipende molto da quello che l’educatore è, se vuole veramente il bene dell’altro. E se lo vuole veramente con tutta l’anima, con tutto il cuore, con tutto se stesso.
dall’opuscolo “In cammino verso la Tre Giorni Generale 2009”
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